1. PARANZE

Tipologie d'imbarcazione

Paranze: imbarcazioni lunghe da 12 a 16 metri con un albero e con vela al terzo, con un equipaggio di 7/8 persone. Praticavano la pesca a strascico a coppia e potevano restare in mare per parecchi giorni, a seconda delle condizioni meteo e del pescato. Le due barche in pesca erano unite da un cavo lungo più di 100 metri e qui, la bravura del parò e del sotto-parò, di governare i pescherecci sempre alla medesima distanza in modo da tenere aperta costantemente la bocca della rete.

Lancette: imbarcazioni lunghe circa 10 metri con un solo albero e con vela latina e fiocco. Praticavano una pesca giornaliera ravvicinata con un equipaggio di 4/5 marinai. La rete a strascico usata era il carpasfoglie per la cattura delle sogliole.

Battelli: nella marineria di Pescara il battello non veniva usato per la pesca. Quando le paranze restavano in mare per più giorni, l’armatore della paranza insieme con “lu sbalzocche” si recavano con il battello nella zona di pesca a portare viveri ai marinai e di conseguenza riportavano il pescato per la vendita al mercato ittico.

Motopescherecci: con l’avvento del motore negli anni ‘20, la tipologia del peschereccio è cambiata totalmente. La prua è più affinata per meglio fendere il mare, la carena è più idrodinamica e le qualità nautiche sono decisamente migliorate. Le attrezzature da pesca e da navigazione sono più sofisticate: inizialmente con due paranze si trainava una rete, oggi con un peschereccio si possono trainare più reti a seconda del tipo di pesca a strascico. L’avvento della tecnologia ha trasformato radicalmente il modo di pescare e di navigare.