10. DONNE DELLA MARINERIA

Le donne del borgo

Il ruolo della donna all’interno della comunità assumeva un’importanza notevole. Seppur formalmente l’uomo era il capofamiglia, la donna era la padrona della casa: a lei spettava il compito di gestire e organizzare l’intera famiglia composta generalmente da una numerosa prole. La moglie si svegliava intorno alle 2 del mattino, preparava gli abiti da lavoro al marito che svegliava successivamente insieme agli eventuali figli maschi che uscivano a pesca con il padre. Nel salutarsi, moglie e marito non si scambiavano baci o abbracci, ma nel varcare l’uscio di casa l’uomo avvisava in dialetto: “I mi ni vaj!” (io me ne vado) e la moglie rispondeva: “Va chi lu nome di Dio!” (Vai col nome di Dio), formula tutt’oggi in uso come augurio scaramantico. Quando le barche rimanevano in mare per giorni, specialmente durante l’estate, le donne mogli o mamme, preparavano la cosiddetta “mappina” che conteneva un pezzo di pane, tabacco e un po’ di vino e veniva consegnata, tramite il “battellante” con una piccola imbarcazione a vela, ad ogni membro dell’equipaggio della paranza come personale rifornimento.