NEWS-ASSONAUTICA PESCARA, CITTA’ PRONTA PER IL MUSEO DELLE GENTI DI MARE

(ANSA) – PESCARA, 15 MAR – Riattivazione del Museo del Mare, con le sue collezioni cetologiche e malacologiche, e sostegno alla proposta, avanzata oltre dieci anni fa, di realizzare un Museo dedicato alle “Genti di Mare” e alle tradizioni marinare di Pescara e dell’Abruzzo. Sono le iniziative che Assonautica Italiana di Pescara, per voce del presidente Francesco Di Filippo, ritiene fondamentali per arricchire l’offerta culturale della città adriatica. La civiltà marinara pescarese e abruzzese, specie quella alieutica, vanta origini antiche e caratteristiche tali da conferirle dignità nazionale almeno quanto quelle attribuite di solito all’Abruzzo per la civiltà contadina – dice Di Filippo – Non mancano simboli importanti come Trabocchi e Paranze. E sono poche le città che possono riferirsi a un nome così palesemente legato alla più antica attività dell’uomo come la pesca”.
Tra i Musei esistenti a Pescara, ricorda il presidente di Assonautica, “ne manca proprio uno dedicato a quelle persone, quelle tradizioni, a uno dei nuclei intorno al quale la città di ‘Piscaria’ è cresciuta, si è sviluppata, trasformata. Molte trasformazioni urbanistiche, commerciali, culturali, enogastronomiche e di costume traggono origine proprio da quel nucleo di ‘Gente di Mare’, dalla loro faticosa attività quotidiana, dalle loro abitudini, gerarchie sociali e modo di vivere. Una dimenticanza e lacuna importante che – secondo Di Filippo – potrà essere sanata come già condiviso nei colloqui con il sindaco Carlo Masci. Assonautica Pescara, con il suo ‘Sportello del mare’, rinnova la disponibilità e collaborazione per supportare tutte le iniziative, del Comune e di altri Enti e Associazioni, tese alla realizzazione di un Museo dedicato alle ‘Genti di Mare’ che potrebbe trovare adeguata collocazione in un piano del nuovo Museo del Mare”.
Il Museo delle Genti di Mare dovrebbe raccontare la storia e l’evoluzione del Porto canale, dei Borghi della Marina Nord e Sud, con tutti gli aspetti antropologici e sociali. Lo spazio museale potrebbe essere diviso in due sezioni: una dedicata alla “vita a terra” – i mestieri dei retieri, calafatari, venditori, la figura dell’armatore, la gerarchia familiare, il ruolo della donna, le feste tradizionali da San Cetteo a Sant’Andrea, i rioni, le superstizioni, i soprannomi, la stampa dell’epoca; un’altra sezione alla “vita di bordo”, dalle prime paranze ai pescherecci dei giorni nostri, con i ruoli e la ferrea gerarchia e disciplina di bordo, segnali, simboli delle vele, superstizioni, tecniche di pesca, previsioni meteo dettate dalla tradizione.
Una sottosezione, suggerisce ancora Di Filippo, potrebbe poi essere dedicata alla pesca: partendo dalle Paranze, dalla loro costruzione, dalle vele e dai simboli, arrivare, attraverso l’evoluzione delle tecniche di pesca, ai pescherecci di oggi, passando per la Sciabica. L’altra sotto sezione potrà essere dedicata ai Trabucchi, alla loro costruzione, a tecniche di pesca, vita e lavoro che si svilupparono intorno a questo simbolo .

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